Hackathon: ho partecipato a The Big Hack of Maker Faire Roma 2015
E’ sabato. Oggi è il 10 ottobre 2015, un giorno speciale! Mi alzo euforico e pieno di voglia di fare. Colazione veloce e poi via a preparare lo zaino con le cose da portare. Notebook, alimentatore, cavetto USB, chiavetta da 8GByte… mi sembra ci sia tutto. A no! Quasi dimenticavo, l’adattatore per la corrente, altrimenti potrei rischiare di restare senza energia. Dove sto andando? Al “The Big Hack” l’Hackathon della fiera dell'innovazione più grande di Europa è ovvio!
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015
Voglio assicurarmi di portare con me spezzoni di codice, immagini, esempi di App… insomma tutto ciò che mi potrebbe essere d’aiuto per il lavoro che andrò a svolgere. Accendo il PC e… il primo intoppo! Si spezza l’asticella di plastica che tiene l’interruttore e mi rimane in mano. Perché di plastica?! Fatelo di metallo!!! Col dito non ci arrivo… prendo un fermaglio, lo piego, e lo infilo nella fessura, fatto! Riesco ad accedere ai miei dati.
E’ già tardi. Avrei dovuto anticiparmi il giorno prima lo so, ma tra una cosa e l’altra, mi sono ritrovato a notte fonda a fare dei miglioramenti al blog e, in questi casi, tra moduli, funzioni, risoluzioni, ritocchi e aggiustamenti… il tempo vola sempre!
Inizia a piovere. Non una pioggerella, proprio scroscioni d’acqua, praticamente un monsone. Per me che viaggio in scooter è proprio il tempo ideale. Parto. Piano piano, stando attento a non finire in un cratere (a Roma le buche non esistono, qui facciamo le cose in grande, al posto delle buche, abbiamo i crateri!), andando piano sul sampietrino killer e svicolando tra le macchine, finalmente riesco ad arrivare al Macro, il rinomato museo di Roma, dove si svolge l’evento. Parcheggio, ovviamente sotto la pioggia che non ha smesso un attimo di venire giù, senza tregua.
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - Macro, museo di arte contemporanea
Altro intoppo. Entro dall’ingresso indicato sulla prenotazione all’evento. In ritardo ovviamente. Mi dirigo alla cassa e chiedo dell’Hackathon: “E no signore. Non è questo l’ingresso, è dall’altra via che si entra”. “Ok, ma mica mi vorrà dire che ora devo uscire e fare il giro del palazzo?”, “E si, si entra da lì”, “Ma lo vede che sono tutto zuppo? Non sarebbe possibile passare da dentro?”, “No signore, l’ingresso e dall’altra parte”… insomma, per farla breve, ho insistito e alla fine sono riuscito a convincere l’addetta. Sapete dove si svolgeva l’evento? Proprio lì, è bastato superare la fascia di stoffa che suddivideva la sala. A volte sono le persone che creano i problemi e non se ne rendono conto, almeno spero.
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - pitch time
Nella sala stavano terminando di pitchare le idee che i team volevano realizzare. Arrivo giusto in tempo per fare qualche foto e poi via, tutti a fare il brunch. Noto subito una cosa: siamo davvero tanti! Cerco tra la folla qualche faccia conosciuta, ed infatti adocchio due o tre persone che conosco di vista per averle incontrate in situazioni analoghe. Ne approfitto per farmi avanti e proporre il mio progetto e così sperare di trovare dei collaboratori disposti a svilupparlo e a portarlo avanti insieme.
La mia strategia è questa: guardando i premi messi a disposizione, ho pensato, che molti si sarebbero buttati su quelli più appetitosi, tralasciando gli altri. Quindi, gareggiando per la categoria meno appetibile, avrei avuto maggiori chance di vittoria. A me in fondo, quello che interessa, non è vincere un premio, mi farebbe piacere ovvio, ma da papà con figli quello che mi preme è essere modello di insegnamento. Dargli gli strumenti giusti per affrontare la vita nel modo migliore.
Quindi, partecipare a questi eventi mi regala la possibilità di insegnargli che, proprio perché il mondo non è perfetto ma pieno di problemi, siamo noi ad essere chiamati a trovarne le soluzioni. Per tanti buoni motivi: primo perché provandoci dai un senso alla tua vita, ti arricchisci culturalmente e aumenti la sfera di persone che perseguono i tuoi ideali circondandoti di persone interessanti e con cui vai d’accordo, secondo perché se ci riesci, contribuisci a rendere il mondo un posto migliore.
In questo modo, migliorando te stesso, contribuisci nel tuo piccolo a rendere il mondo più bello. Magari per qualcuno può sembrare un discorso utopico ma resta il fatto, vero e concreto, che anche il solo pensarlo ti fa sentire bene, no? E poi l’alternativa è passare il tempo su Facebook o peggio, davanti alla TV a guardare la partita… per carità!
Tra i challenge proposti, c’era quello di Roma Capitale che ha attirato la mia attenzione:
Challenge promossa da AGENZIA PER LA MOBILITÀ DI ROMA CAPITALE:
Sviluppare un’app sulla mobilità, per utenti della città non abituali (turisti, pellegrini etc.), che permetta di fruire con facilità di tutte le informazioni relative a qualsiasi modalità di trasporto (inclusi gli spostamenti a piedi).
In particolare l’app deve permettere all’utente:
– di localizzare/raggiungere in modo semplice i principali punti di interesse (musei, basiliche, ecc.)
– la visualizzazione di un percorso tra due punti d’interesse o tra un origine ed una destinazione.Particolare attenzione deve essere data alle modalità di aggiornamento delle info tramite rete wifi o sensori sul territorio.
SOLUZIONE CHE HO TROVATO (pilgriMapps):
pilgriMapps | home page
Aprendo l’App hai a disposizione la mappa del luogo dove ti trovi in quel momento. Da un menu apposito puoi selezionare i punti di interesse (P.O.I) che preferisci (chiese, monumenti antichi, esercizi pubblici, ecc). Quando hai selezionato i P.O.I, questi appaiono sottoforma di icone nella mappa. Una volta cliccata l’icona, si apre una finestra con la foto e le indicazioni più importanti del P.O.I. scelto (indirizzo, orari, telefono e il prezzo di accesso se previsto).
pilgriMapps | selezione dei punti di interesse
Cliccando sul link “voglio andare qui”, sotto alle indicazioni mostrate, automaticamente il sistema rintraccia la strada migliore da percorrere. Nel menu dei settaggi si può scegliere se raggiungere il luogo a piedi, in bici, in auto o con i mezzi pubblici. In base alle impostazioni che si sono selezionate, il sistema sceglie un tragitto che appare visualizzato sulla mappa con un colore rosso, il percorso da fare per andare da dove ci si trova fino al P.O.I. selezionato. Contemporaneamente si apre un riquadro laterale. Dentro, ci sono, suddivise per tappe, le indicazioni utili a raggiungere il luogo. Cliccando su ogni tappa, questa evidenzia sul tragitto il punto relativo.
pilgriMapps | seguire il percorso
Insomma, si tratta di un sistema semplice e intuitivo che permette di raggiungere musei, basiliche, stazioni, ecc. con pochi semplici click che non richiede conoscenze particolari per essere usato e che non necessita di scaricare mappe o altro. Una App che: “la apri, la usi”.
Così, click, dopo click (il mio tempo si misura così!) ho realizzato un prototipo del mio progetto che ho chiamato “pilgriMapps” (mi piace il gioco di parole fra mappe, App e pellegrino) di cui puoi visitare il sito e provare la webApp. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi nei commenti. Consigli idee e suggerimenti sono ben accetti, anche critiche costruttive, quelle distruttive, anche no.
A questo punto che ne dici di regalami un +1 o un Mi piace, a te non costa nulla ed in più aiuti a divulgare informazioni utili.
Ovviamente il progetto è pieno di miglioramenti possibili, l’ho detto subito che si tratta di un prototipo, infatti l’idea era quella di realizzare qualcosa di visibile, sia per conoscerne i limiti e le potenzialità oltre alla fattibilità, ma soprattutto per poterla mostrare a chi chiedevo collaborazione: ti interessa? Bene, non ti interessa, passo ad un altro.
Parlando con gli altri ragazzi, nonostante l’apprezzamento per “pilgriMapps”, tra chi aveva già un team formato e chi era interessato ad altre tematiche, ad un certo punto, visto che il tempo passava in fretta, ho cominciato a temere di essere costretto a far tutto da solo, e, diciamocelo, la cosa era alquanto triste.
Ma non demordo e continuo a chiedere fino a quando, alla fine, trovo la persona giusta Andrea Ferlito, uno dei fantastici organizzatori di Codemotion, la startup di Chiara Russo e Mara Marzocchi, che organizza eventi di programmazione in tutto il mondo, e che ha collaborato anche per “The Big Hack”. Andrea, fra i tanti, mi indica un gruppetto di ragazzi che stavano parlottando tra di loro. Dopo essermi presentato, tiro fuori lo smartphone e gli mostro la mia “pilgriMapps”: i commenti che ricevo sono subito positivi, bene!
Così chiacchierando tra possibili modifiche o nuove implementazioni, finiamo intorno ad un tavolo. Ma non tiriamo fuori subito i PC… cerchiamo notizie e informazioni con lo smartphone. In effetti è più pratico che stare tutti davanti ad uno schermo del notebook che focalizza l’attenzione e fa perdere la concentrazione su quello di cui stai parlando. Lo smartphone è utile anche per questo!
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - il team è in cerca di un'idea
Il brain storming è continuato per diverse ore. Tanto a lungo che a mezzanotte ancora non avevamo un’idea precisa da sviluppare ma solo l’argomento: la mobilità. Come avevo fatto io, tutto il team era convenuto sul fatto che non conveniva scegliere la challenge troppo battuta, altrimenti sarebbe stato davvero molto difficile riuscire anche solo arrivare in finale. Quindi, tra un’idea e l’altra, prendendo il vantaggio di una e la forza dell’altra, piano piano è cominciata ad emergere l’idea vincente. Abbiamo messo tutto nero su bianco, fatto gli aggiustamenti, le correzioni e i miglioramenti del caso ed è nato moviTe!
Di che si tratta? Abbiamo pensato ad un servizio utilizzabile dai pellegrini per il Giubileo ma che principalmente rimanesse attivo ed operativo per servire tutti i milioni di romani che giornalmente si trovano a combattere con le disfunzioni, i ritardi e i malfunzionamenti dei mezzi pubblici della Capitale.
Faccio un esempio pratico: sei a casa, come ogni giorno devi arrivare al lavoro (scuola, palestra, ecc.) con l’autobus e sei stufo di dover aspettare il mezzo alla fermata per minuti che a volte sembrano interminabili: allora cosa fai? Apri l’App di moviRoma, selezioni il percorso (partenza, destinazione), e a questo punto utilizzi l’icona di moviTe presente nella barra comandi (nello screenshot qui sotto l’icona è quella di “Notifica”), per aprire il form e settare quanto tempo prima che l’autobus arrivi alla tua fermata (cioè quella dove abitualmente prendi l’autobus) vuoi essere avvisato e se il settaggio deve essere ripetuto giornalmente, settimanalmente, ecc.
moviTe | settare le notifiche
Da questo momento in poi non è più necessario controllare continuamente la mappa con gli orari dell’autobus, perché sarà lo stesso autobus ad avvisarti quando starà per arrivare, fico no? Così puoi tranquillamente continuare ad occuparti di quello che stai facendo senza paura di fare tardi alla fermata.
Non solo...
Attraverso un dispositivo bluetooth da installare nel bus, incrociando le informazioni con altri dati, sapendo quante persone lo occupano, siamo in grado di farti prendere il mezzo meno affollato, per i cittadini romani, soddisfiamo praticamente un sogno!
Non solo…
Visto che il sistema sa dove devi scendere, automaticamente, poco prima di arrivare alla fermata di destinazione, ti arriva un avviso che ti avverte in modo che ti puoi preparare per tempo. Questo è utile non solo a chi non conosce la città, come pellegrini e turisti, ma anche a chi, e sono molti, sbadatamente, leggendo le notizie o giocando con lo smartphone non si accorge che deve scendere e resta sul mezzo.
Non solo…
Anche se è già disponibile l’informazione sul percorso dei mezzi pubblici, in realtà il dato che arriva all’utente non è molto preciso: ti sarà capitato di vedere segnalato il passaggio di un autobus che poi nella realtà non è avvenuto. Bene. Aggregando le informazioni, con il sistema che abbiamo ideato, possiamo dare un servizio aggiuntivo rivolto stavolta all’azienda stessa: sapere esattamente dove si trova e in quale momento il mezzo monitorato. Utile! no?
Non solo…
Se ci mettiamo anche che grazie a moviTe l’azienda viene a conoscenza di ulteriori ed importanti dati di profilazione dei clienti che usano il servizio, mi sento di affermare con sicurezza che si tratta di uno strumento utile e vincente, non credi?
La forza di questo progetto è che dona una soluzione ad un problema reale, che ci riguarda in prima persona, ma che riguarda direttamente milioni di romani e tutti i pellegrini e i turisti che vengono a visitare la metropoli. Insomma, l’uovo di colombo per un servizio di mobilità adeguato ad una Capitale come Roma.
moviTe | il team - Antonino Orlando, Alessandro Francia, Andrea Millozzi, Serafino Sorleti, Alessandro Conti
Una volta stabiliti i compiti, ci siamo tirati su le maniche e abbiamo cominciato a macinare codice e parole. Normalmente in queste occasioni, mi sono sempre occupato della parte tecnica relativa all’App o al sito internet, in questo caso però Antonino Orlando, Serafino Sorleti e Alessandro Conti, tutti e tre colleghi di lavoro, insieme ad Alessandro Francia, vincitore seriale di Hackathon (ne aveva già vinti tre prima di questo!), essendo programmatori di mestiere, si sono buttati sulla realizzazione della parte back-end e di quella front-end del servizio: ovviamente utilizzando la piattaforma bluemix messa a disposizione da IBM per l’occasione.
moviTe | creando la presentazione a notte fonda
Io invece mi sono impegnato a realizzare la presentazione del progetto che sarebbe stata proiettata davanti alla giuria, quindi una grande responsabilità. Così alle 3:00 del mattino, dopo alcune prove che non mi soddisfavano, ho cominciato a fare sul serio. Grazie all’esperienza di Alessandro Francia, ci siamo rivolti ad un tool di presentazione online davvero carino, sto parlando di prezi.com.
moviTe | presentazione in lavorazione
Il risultato del lavoro iniziato la sera del giorno prima e terminato, senza tregua, il giorno dopo alle 16:00, è questo:
moviTe | video della presentazione
Durante i lavori, ci siamo potuti servire delle competenze dei due referenti dell’Agenzia Roma servizi per la Mobilità Srl: Marco Cagnoli e Luca Alulli. Non due impiegati qualsiasi:
Marco è il responsabile della ricerca e sviluppo presso la Centrale della Mobilità: oltre ad aver realizzato il sistema Atac mobile, ha progettato ed implementato un sistema UTT per la misura dei tempi di percorrenza del traffico privato su itinerari attrezzati con telecamere in grado di rilevare le targhe dei veicoli con i relativi orari di transito.
Luca, nella stessa azienda, si occupa di Intelligent Transportation Systems, ha progettato e implementato “Muoversi a Roma” e insegna all’Università di Tor vergata "Basi di dati e sistemi informativi".
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - Luca Alulli e Alessandro Francia
Simpaticissimi e preparati, hanno sempre risposto ai nostri dubbi e alle nostre domande con dovizia di particolari e precisione. Grazie a loro, abbiamo potuto accedere ai dati presenti sulla rete di mobilità di Roma ed effettuare tutti i test e le prove necessarie per mettere in pratica il servizio così come lo avevamo ideato.
Ad un certo punto i membri della giuria hanno finito di girare tra i tavoli delle squadre in concorso. Quando si sono presentati per ascoltare la nostra idea e come l’avevamo realizzata, Antonino è stato formidabile! Con dovizia di particolari e il piglio tipico di chi è abituato a parlare in pubblico, ha spiegato punto per punto indicando quali erano i pregi del nostro progetto. Abbiamo sempre ricevuto tanti complimenti e pochissime osservazioni, sentivamo che le cose si stavano mettendo bene.
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - la giuria ascolta la nostra idea
Dopo le foto di gruppo e le formalità di rito, è arrivato finalmente il momento tanto atteso: radunati tutti nella sala rossa, i giudici hanno valutato i progetti ed citato quali fossero i team meritevoli di passare alla finale. E’ stato a questo punto che ho sentito il nome del mio team rimbombare nella stanza: ce l’abbiamo fatta! Tra circa 200 fra maker, programmatori, designer, ecc. suddivisi in squadre, moviTe ha sbaragliato la concorrenza ed è entrata in finale!
Ora nella categoria mobilità eravamo solo due squadre, infatti oltre a noi, è passato anche un altro team che però concorreva, sempre in finale, in un’altra categoria. A questo punto, visto che ho sempre ritenuto il nostro progetto davvero valido e non solo un’esperienza del momento, ho davvero creduto di avercela fatta: la squadra avversaria avrebbe vinto nell’altra categoria e noi per quella della mobilità. Plausibile no?
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - la giuria nomina i vincitori
Invece le cose sono andate diversamente. La giuria ha ritenuto di far vincere gli altri “visto che si sono occupati dei pellegrini”. In effetti da porte mia è doveroso un mea culpa. Purtroppo durante la realizzazione dell’idea, eravamo talmente presi, e convinti, a risolvere il problema dei romani, che non abbiamo dato il giusto peso alle potenzialità che questo servizio avrebbe potuto portare anche ai pellegrini e così abbiamo valorizzato poco questo aspetto durante la presentazione. Probabilmente se avessimo usato di più la parola “pellegrino” nel testo, forse si sarebbe capito meglio e le cose sarebbero andate diversamente.
Comunque sia, da questa avventura ho imparato tante cose. In primo luogo che non bisogna mai arrendersi. In fondo lo ripeto sempre ai miei figli che bisogna cercare di arrivare fino in fondo nelle cose che si fanno, ed è proprio il motivo per cui, quando credevo di restare solo, nonostante avessi pensato di mollare, ho superato le mie angosce, ho insistito, ed ho proseguito il cammino. In questo modo non solo ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere Antonino, i due Alessandri e Serafino, ragazzi in gamba e simpaticissimi, ma ho anche avuto la possibilità di mettermi ancora in gioco ed arrivare, anche se non vincitore, comunque in finale nell’Hackathon della fiera dell'innovazione più grande d'Europa. Una bellissima soddisfazione personale.
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - premiazione
Di seguito trovi i nomi dei vincitori, davvero tutti meritevoli di essere premiati, bravi ragazzi!
Hackathon: The Big Hack – Maker Faire Roma 2015 - I VINCITORI
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - Safe Back
Safe Back: Ritorno al sicuro consiste in un dispositivo wearable che attraverso sensori di prossimità è in grado di avvertire il lavoratore quando si trova in pericolo. Il sistema è stato realizzato basandosi sui dati forniti da uno studio su questo tipo di incidenti. I tre giovani di Teramo grazie ad Eni potranno quindi visitare per cinque giorni il MIT di Boston.
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - City Roots
City Roots: un’app che attraverso una community virtuale promuove la green economy.
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - C.P.T. Card
C.P.T. Card: una carta dei servizi per avere tutte le informazioni per muoversi in città e i luoghi di interesse culturale da visitare.
Hackathon | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - C.P.T. Card
eat(IT): vincitore nella sezione opendata AgID
Sfreccia: un’app che aiuta i viaggiatori a pianificare i propri viaggi in treno.
Video | The Big Hack of Maker Faire Roma 2015 - premio mobilità
Per adesso è tutto. Ci vediamo al prossimo Hackathon!